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Si può tradire così le aspettative ed i sogni di questi giovani cittadini italiani onesti?
!VERGOGNA TRANSCOM!
Testo Unitario Il 5 aprile u.s. si è tenuto il previsto incontro con Transcom WorldWide in merito alla stabilizzazione dei contratti a progetto e alla situazione aziendale. L’incontro non ha prodotto risultati positivi poiché l’azienda ha ribadito quanto comunicatoci nell’incontro precedente. Hanno riaffermato la necessità di stabilizzare i soli contratti a progetto IN BOUND (circa 300) con il contratto delle telecomunicazioni poiché se lo facessero con il CCNL Terziario, andrebbero fuori mercato perché la maggioranza delle imprese concorrenti applica quel CCNL.
Si può tradire così le aspettative ed i sogni di questi giovani cittadini italiani onesti?
!VERGOGNA TRANSCOM!
Testo Unitario Il 5 aprile u.s. si è tenuto il previsto incontro con Transcom WorldWide in merito alla stabilizzazione dei contratti a progetto e alla situazione aziendale. L’incontro non ha prodotto risultati positivi poiché l’azienda ha ribadito quanto comunicatoci nell’incontro precedente. Hanno riaffermato la necessità di stabilizzare i soli contratti a progetto IN BOUND (circa 300) con il contratto delle telecomunicazioni poiché se lo facessero con il CCNL Terziario, andrebbero fuori mercato perché la maggioranza delle imprese concorrenti applica quel CCNL.
Hanno poi precisato che per quanto riguarda i lavoratori dipendenti attualmente in forza a cui si applica il terziario si renderà necessaria una armonizzazione tra i due contratti. Per armonizzare l’azienda intende di fatto la riduzione del salario in essere, poichè ha proposto di trasformare la differenza economica, in salario variabile individuale. Per quanto riguarda i contratti a progetto OUT BOUND, che sono all’incirca 400, hanno riconfermato che per loro rimangono a progetto. Hanno ulteriormente precisato che se il piano di sopra delineato si concretizzerà il numero degli esuberi, circa 350 potrebbe ridursi, se così non fosse potrebbe essere confermato tale numero e forse o anche aumentato, poiché ad oggi non hanno ancora avuto la conferma rispetto ad alcune commesse, visti i loro costi.
Le OO.SS. hanno ribadito l’indisponibilità alla riduzione del salario dei lavoratori attualmente in forza, poiché ciò sarebbe non solo in contrasto con le disposizioni di legge, ma aprirebbe un principio tale per cui qualsiasi altra impresa si sentirebbe legittimata a fare altrettanto.
Ciò creerebbe inoltre dumping con altre imprese che hanno trasformato i co.co.pro. in lavoro subordinato applicando il terziario. Inoltre stabilizzare da una parte e licenziare dall’altra significherebbe realizzare una operazione sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici. Abbiamo dichiarato all’azienda la disponibilità a discutere di tutto: dei tempi per la stabilizzazione, di produttività, turni e orari di lavoro se ciò può rendere l’impresa maggiormente competitiva, a valutare anche un eventuale contratto di solidarietà nel caso vi sia una diminuzione di commesse a condizione che ritirino i 350 probabili esuberi. Abbiamo poi dato la nostra disponibilità per discutere una richiesta posta dall’azienda, che ha un peso in Assocontact, l’esigenza di aprire un tavolo di confronto con il Ministero e la stessa Assocontact affinché anche per il settore dei call center vi siano gli ammortizzatori sociali, poichè a fronte di crisi aziendali, l’unico strumento utilizzabile attualmente è il contratto di solidarietà di tipo B.Nonostante le nostre disponibilità l’azienda ha continuato ad insistere sulla propria impostazione e in conclusione ha confermato un prossimo incontro presso il Ministero del Lavoro.
Le OO.SS. hanno risposto che se intendono convocarci al Ministero del Lavoro, noi ovviamente saremo presenti, ma che anche in quell’ambito non saremo disponibili a cancellare salario diretto ai lavoratori oggi in forza. Li abbiamo poi inviati a riflettere nelle prossime settimane, affinché facciano dei passi in avanti rispetto alle proposte sin qui avanzate. Al termine dell’incontro, le segreterie nazionali, congiuntamente alle strutture, RSA/RSU presenti, hanno riconfermato lo stato di agitazione e hanno dato mandato ai delegati e alle delegate sindacali di decidere eventuali iniziative di sciopero al fine di far recedere l’azienda dalla impostazione sin qui adottata.
Cari saluti. p. FILCAMS-CGILMarinella Meschieri
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