30 August, 2006

Valenzano (BA) Festa Patronale San Rocco 16/08/2006

VALENZANO (BA)

Centro dell'antica Peucezia (V - III sec. a. Cristo), fu romano. Le testimonianze antiche ancora evidenti risalgono al periodo normanno, di cui restano tracce nel Castello. Del Medioevo resta la Chiesa d'Ognissanti (1080). Non mancano testimonianze del XVI e del XVIII sec.: la chiesa Dei Riformati e la Matrice di San Rocco (in essa sono custodite le reliquie del santo Patrono, protettore della città dalle pestilenze del XVII secolo). Nel corso dell'Ottocento e della prima metà del Novecento è stata tra le più importanti cittadine agricole fornitrici del capoluogo e della sua area. Dagli anni Cinquanta si è andata integrando nell'area metropolitana barese e ha
sviluppato, a partire dagli anni Settanta una fitta rete di piccole e medie imprese manifatturiere. Vi si trasferì anche il primo parco scientifico e tecnologico del Mezzogiorno (Tecnopolis). Successivamente è stata scelta come sede di importanti centri di ricerca agronomica e scientifica. Alla fine del secolo il suo futuro economico appare legato fortemente allo sviluppo del capoluogo.

E' nell'hinterland barese, a sud del capoluogo, centro industriale e commerciale. Il collegamento ferroviario della città con Bari è assicurato dalle Ferrovie del Sud Est. L'agricoltura, cui è addetto il 4% della popolazione attiva, svolge un ruolo secondario nell'economia cittadina. Le aziende agricole sono circa ottocento, quasi tutte di piccole dimensioni. Le colture principali sono l'olivicola, la viticola e l'ortofrutticola. L'olivicoltura copre il 61% dell'agro coltivato. Il ramo economico importante è quello industriale: vi è addetto il 19% della popolazione attiva; le aziende sono oltre 100, con circa 600 dipendenti, presenti in quasi tutti i comparti manifatturieri. In particolare: agroalimentare, abbigliamento, elettromeccanica, metalmeccanica, impiantistica elettrica industriale e civile, lavorazione del legno, prodotti per arredi, cantieristica. Le costruzioni sono rappresentate da una ventina di imprese, con una cinquantina d'addetti. Le attività commerciali sono cospicue: poco meno di 500 aziende, con quasi
800 addetti, che rappresentano il 36% delle forze di lavoro. I servizi privati sono rappresentati soprattutto dalle aziende di trasporto e magazzinaggio (7% della popolazione) e dalle agenzie immobiliari (6%). La pubblica amministrazione ha circa 250 persone occupate. Il ricambio aziendale mostra un rilevante dinamismo imprenditoriale. Il livello dell'occupazione è superiore a quello medio della provincia. La disoccupazione giovanile è invece allarmante, riguarda più della metà dei giovani in età lavorativa. La composizione sociale ed economica della città mostra, rispetto alla media provinciale, un elevato numero di lavoratori dipendenti e di piccoli imprenditori; percentualmente basso, invece, il numero dei pensionati e delle casalinghe. Il livello di istruzione è fra i migliori della provincia: cospicua l'incidenza dei laureati e dei diplomati.

San Rocco

Maestro di volontariato al suo tempo e nel nostro, popolarissimo per secoli in Europa; ma sfortunato con vari suoi biografi immaginosi e discordi, perfino sui dati capitali come nascita e morte. Concordemente lo si dice nato a Montpellier, in Francia, forse da famiglia agiata. Tuttavia, perduti i genitori in giovane età, distribuisce ai poveri quello che ha e poi s’incammina pellegrino verso Roma. Ecco due dati certi: l’Italia e la peste. Rocco arriva in luoghi attaccati dal contagio, che a metà Trecento col nome di Peste Nera devasta l’intera Europa, ma che già prima e anche dopo continua a manifestarsi qua e là. Rocco lo trova ad Acquapendente, presso Viterbo: e si stabilisce nel lazzaretto, per curare i malati. Ma poi, prima di proseguire per Roma, si ferma a Cesena e a Rimini per altre epidemie, occupandosi di malati che a volte neppure i parenti vogliono assistere.Quest’uomo che ha distribuito ai poveri i beni di famiglia, non si considera padrone neppure del suo tempo: i suoi giorni, mesi e anni sono anch’essi un bene sul quale i sofferenti hanno un diritto di prelazione. Prima loro, poi tutto il resto, incluso il pellegrinaggio. Giunto infine a Roma, vi rimane tre anni, passando da un ospedale all’altro. E qui, si racconta, cura e guarisce un cardinale, che lo presenta al papa (per qualche biografo il cardinale sarebbe Anglico de Grimoard, anche lui della zona di Montpellier e fratello del papa avignonese Urbano V, che è tornato a Roma nel 1367, riandando via tre anni dopo. Se è così, cade l’ipotesi di un Rocco nato a fine Duecento e in piena gioventù durante il soggiorno a Roma. Anglico de Grimoard, infatti, cardinale nel 1366, visse a Roma tra il 1368 e il 1371).
Anche il ritorno da Roma a Montpellier è interrotto da un’epidemia di peste, scoppiata a Piacenza. Rocco vi si ferma e viene contagiato. Allora si trascina a una capanna lungo il fiume Trebbia per morirvi in solitudine. Ed ecco entrare in scena il cane famoso, che tanti artisti dipingeranno al suo fianco. Qui però non sembra il caso di ricorrere ai miracoli: secondo la sua natura, il cane attira l’attenzione del padrone del terreno, il nobile Gottardo Pollastrelli, sullo sconosciuto giacente nella capanna. Così Rocco, soccorso e curato dal signore, si ritroverà guarito. Tornato a Montpellier, però, nessuno lo riconosce: scambiato per un malfattore, finisce in carcere senza ribellarsi, per cinque anni, fino a morire trentaduenne, il 16 agosto di un anno imprecisato (un’altra tesi, secondo cui sarebbe morto in carcere ad Angera, sul Lago Maggiore, è meno attendibile). Nel secolo successivo, attraverso vicende controverse, i suoi resti (o gran parte di essi) saranno portati a Venezia, trovando definitiva collocazione nella chiesa a lui intitolata. Nel 1584 papa Gregorio XIII iscriverà il suo nome tra quello dei santi.

2 comments:

Anonymous said...

Si, probabilmente lo e

Anonymous said...

quello che stavo cercando, grazie

Ti auguro tempo Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere...