06 September, 2006

Giacinto e Gaetano



E' stato un signor giocatore e un giocatore signore. Stessa pasta di Gaetano Scirea. Per questo, augurargli che gli sia lieve la terra, è il minimo.
Come non accumunare nel ricordo questi due grandi campioni dello sport e della vita?
Grandi esempi per i giovani in questo periodo di vili giochi di potere che stanno uccidendo lo sport.
Mai una volta che abbia alzato la voce, lui che poteva. E, in molte circostanze, avrebbe dovuto.
Giacinto Facchetti ha fatto la storia del calcio italiano stravolgendo un ruolo che, di solito, non ruba l'occhio ai ragazzi. Terzino sinistro. Numero tre. Soltanto al crepuscolo della carriera, si sarebbe concesso una licenza fuori porta: battitore libero, tanto per rinfrescare il lessico caro a noi cresciuti a pane e catenaccio.
Se l'è portato via un tumore al fegato, contro il quale ha combattuto sino all'ultimo con la dignità e la forza del campione che è stato.
La mia grande paura è che anche il compianto Facchetti sia l'ennesima vittima innocente del mai scoperto doping degli atleti degli anni '60.
Purtroppo il suo male è simile a quelli con i quali sono morti tanti suoi colleghi calciatori e no di quel periodo.
Se così fosse il dolore per la sua prematura morte sarebbe certamente più forte perchè provocata da operazioni tanto vili quanto inutili e dannose.

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Ti auguro tempo Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere...