Era ora che il ministero per lo Sviluppo economico inviasse una nota alla società Brindisi Lng (British Gas) e agli enti locali brindisini nella quale si comunica l’avvio del procedimento finalizzato alla sospensione dell’efficacia dell’autorizzazione alla costruzione ed esercizio, rilasciata con decreto il 21 gennaio 2003, del terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto di Brindisi.
La decisione – a quanto è stato reso noto – è stata adottata in seguito al parere motivato espresso dalla Commissione europea lo scorso 18 luglio nel quale, in relazione alla costruzione del rigassificatore di Brindisi, si afferma che lo Stato italiano è venuto meno agli obblighi imposti dalle direttive comunitarie sulla valutazione di impatto ambientale e sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose.
Il procedimento finalizzato alla sospensione dell’efficacia dell’autorizzazione avviene «al fine di evitare – è detto nella nota del ministero – che la prosecuzione dei lavori possa alterare le condizioni ambientali, con il rischio di pregiudicare eventuali azioni future di mitigazione degli impatti e di esporre lo Stato italiano a sanzioni in sede comunitaria».
La Brindisi Lng potrà presentare memorie «del cui contenuto si terrà conto – si aggiunge nella nota del ministero – nella definizione del provvedimento di sospensione». Il procedimento si concluderà entro 40 giorni.
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