17 September, 2006

Oriana Fallaci


Si è spenta nella sua Firenze una delle ultime voci veramente libere ed autorevoli del giornalismo italiano.
Il giornalismo più clientelare dell'intero pianeta ha perso per sempre la sua più alta espressione di totale indipendenza culturale e umana dal potere che appiattisce e compra le penne di qualsiasi testata editoriale o televisiva.
Lei o la si odiava o la si amava, era vera e profonda in tutti i suoi scritti, era intellettualmente inecceppibile in tutto ciò che scriveva o dichiarava...si capiva da che parte stava e per chi ne leggeva gli scritti alla fine riceveva solo sensazioni di certezze e di completamento delle proprie idee...sia contro che a suo favore.
E' questo che uno scrittore dovrebbe dare ai propri lettori e non la vacuità degli articoli di tanti pseudo-colleghi che filtrano e travisano la verità in modo da compiacere il proprio editore o il proprio protettore politico. Come disse Lei:
Quello che avevo da dire l'ho detto. La rabbia e l'orgoglio me l'hanno ordinato. La coscienza pulita e l'età me l'hanno consentito. Ma ora devo rimettermi a lavorare, non voglio essere disturbata. Punto e basta.

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Ti auguro tempo Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere...